di redazione [user #116] - pubblicato il 21 maggio 2019 ore 16:00
L’argomento è delicato. Per questo, a scanso di equivoci, è importante fare una promessa: la cosa più importante per un musicista è avere a cuore la qualità della propria proposta musicale. Perché, prima di ogni altra valutazione, un musicista deve essere considerato per l’efficacia, autenticità e capacità di trasmettere emozioni attraverso la musica e proposta artistica. Ma assodato questo, è innegabile sia vera un’altra considerazione. A parità di capacità tecniche, originalità, repertorio e talento, tra due musicisti quello che si presenta con un’immagine più curata ed accattivante, è destinato a raccogliere più attenzione e consensi.
Negarlo, sarebbe negare l’evidenza. La storia del rock è piena di esempi che lo confermano. Tra i più eclatanti basti pensare a due giganti della chitarra come Slash e Angus Young. Entrambi sono indiscutibilmente dei capiscuola eppure è legittimo chiedersi se si sarebbero ritagliati lo stesso posto al sole con un look anonimo e non curato. Entrambi hanno fatto breccia nella scena musicale degli anni ’80, un decennio che ha sfornato tra le più fitte e stupefacenti proposte chitarristiche di sempre. Ma Angus e Slash grazie a un’immagine diversa, originale e curatissima hanno dato un visibilità in più al loro sconfinato talento musicale.
Per non parlare di una lunga lista di artisti, da Madonna a David Bowie passando per Lady Gaga, che hanno sfruttato un’immagine fortissima come cavallo di Troia per irrompere all'attenzione del grande pubblico e, una volta sotto i riflettori, svelare l’effettivo spessore del loro talento.
Ma non si scappa. Pensate a un artista iconico, a un musicista diventato leggenda e ci troverete sempre un aspetto peculiare del look, della sua maniera di proporsi che, ciliegina sulla torta del suo incommensurabile talento, ha contribuito a farlo diventare un mito: la fascetta da tennista di Jaco Pastorius o il cappello di Marcus Miller; le magliette a righe e il cesto di capelli di Pat Metheny; i cardigan di Kurt Cobain o le camice sgargianti di Jimi Hendrix. I capelli biondo platino dei Police o gli occhiali di Elton John.
Per questo, così come le gesta musicali di questi personaggi ispirano e alimentano la nostra voglia di fare, scrivere e studiare musica, anche la loro immagine dovrebbe spronarci a considerare questo aspetto. Curare la propria immagine, aiuta un musicista a catturare l’attenzione di chi lo ascolta. Inoltre, un abbigliamento adeguato contribuisce a creare una stretta e forte connessione evocativa tra l’artista, la sua musica e i temi dei suoi testi. Ve lo immaginereste il cantante di una band di epic metal scandinavo che canta le gesta di vichinghi, draghi alati e spade infuocate, tra assolo di chitarra al fulmicotone e galoppate di doppia cassa, con camicia Hawaiana e infradito?
È vero: una certa noncuranza nel vestire, il piglio trasandato e ostentato di certi musicisti (jazzisti, cantautori impegnati, musicisti indie…) sembrerebbe l’eccezione che conferma la regola. Ma a ben guardare, la loro noncuranza nel vestire è ricercatissima: il messaggio che vogliono mandare è quello dell’artista talmente in balia della propria arte, talmente soverchiato dall’urgenza di celebrarla ed esprimerla da non avere nemmeno il tempo per cambiarsi prima di un concerto. Quindi, anche in questo caso, nulla è lasciato al caso e l'apparente casualità del vestire non è meno ricercata del look paramilitare della band crossover che invoca la rivoluzione nei propri testi. Anzi, spesso sono proprio i musicisti colti, che ostentano scazzo nel vestire e presentarsi, a sfoggiare gli outfit più ragionati.
Con le nostre amiche CapGirls ci siamo divertiti ad affrontare questo argomento, concentrandoci sui musicisti che lavorano nei locali o ambiscono a suonarci, tanto che si propongano come attività qualificata di intrattenimento (cover band, duo o trio acustico…) tanto come artisti indipendenti che vogliono proporre la propria musica.
Parlando di immagine, nei consigli che le CapGirls elargiscono non si prende in considerazione solo il look del musicista (decisivo per farsi riconoscere e ricordare, soprattutto se si è degli esordienti); si considera anche la maniera con cui si allestisce il proprio palcoscenico e la cura con la quale ci si propone sui social mediante le foto che ci presentato.