di redazione [user #116] - pubblicato il 21 gennaio 2014 ore 12:00
Parliamoci chiaro: un giovane musicista che investe tutto il suo tempo e le sue risorse per diventare un professionista non si accontenta di suonare per divertirsi. Vuole imporsi, farsi apprezzare e lavorare. E per arrivare a questo, deve distinguersi e primeggiare tra i tanti, tantissimi, altri Ragazzotti che condividono il suo sogno.
Parliamoci chiaro: un giovane musicista, un Ragazzotto, che investe tutto il suo tempo e le sue risorse per diventare un professionista non si accontenta di suonare per divertirsi. Vuole imporsi, farsi conoscere e apprezzare. Vuole lavorare. E per arrivare a questo deve distinguersi e primeggiare tra i tanti, tantissimi altri Ragazzotti che condividono il suo stesso sogno.
Dal vivo, oramai, si suona sempre meno e non è certo la maniera più immediata per farsi conoscere; partecipare a un contest, magari tra quelli indetti in rete, pare essere la maniera più veloce per finire sotto i riflettori. E mettersi, appunto, in gara. Il Guru innesta una serie di riflessioni interessanti su questo argomento, invitando i musicisti a essere franchi con se stessi e con le proprie ambizioni. Noi ne vogliamo aggiungere un’altra: perché anziché a gare e concorsi, che inevitabilmente privilegiano l’aspetto più tecnico e circense del proprio modo di suonare e costringono a dire tutto in una sola performance - magari video - il Ragazzotto si affida sempre meno alla creazione un suo demo o Ep di presentazione?
Di Marco Vinzoni, il Guru della Batteria sappiamo pochissimo. Originario di Monza, oggi vive nella Repubblica Domenicana. Ha trascorsi come musicista, ha odiato il jazz per una vita ma ora ci si sta appassionando e ha suonato cover dei Duran Duran. Al momento, è il riferimento assoluto per tutti i batteristi del pianeta che lo seguono nel suo corso di Alto Livello.