di gibsonmaniac [user #21617] - pubblicato il 15 marzo 2013 ore 12:48
Ieri sera, alla Yas Arena di Yas Island ad Abu Dhabi ho assistito ad un gran bel concerto. Sting si è presentato con una band di tutto rispetto: Dominic Miller alla chitarra (Fender Telecaster, Gibson Chet Atkins ed una coppia di Mesa Boogie Lonestar), David Sancious alle tastiere (Yamaha Motif XF8 e nient'altro), Peter Tickell al violino, cori e liuto, la corista Jo Lawry ed il grande Vinnie Colaiuta alla batteria (Ludwig 5 pezzi con un secondo rullante a fianco del charleston)...il buon Sting ha suonato il suo fedele Telecaster bass moooolto vissuto per tutta la serata con la sola eccezione di un brano nel quale ha usato un Precision e nella finale Fragile dove ha invertito i ruoli con Miller affidandogli il basso e suonando la Chet Atkins Iniziato puntuale come una cambiale alle 21.00 il concerto si è proptratto per quasi 2 ore ad un livello strepitoso per esecuzione, interpretazione, qualità del suono e poi lui ha cantato in maniera davvero magistrale: ho ancora nelle orecchie e nella memoria il concerto mitico al Palalido di Milano dei Police nell'Aprile dell'80: nonostante l'entusismo dei miei 18 anni devo riconoscere che la performance vocale di Sting non era certo tra le più eccelse...l'avevo poi riascoltato all'Arena civica nell'88 per il Nothing like the sun tour e l'ultima volta 2 anni fa a Brescia, con l'orchestra...già nell'88 era migliorato tantissimo ma ieri sera l'ho trovato davvero in splendida forma con tutti i pezzi eseguiti in tonalità originale e la sua voce era davvero piena, calda e molto sicura anche nei passaggi più impegnativi...Jo Lawry l'ha sicuramente aiutato ma è stato davvero grande. Il repertorio? essendo la prima volta che veniva dalle nostre parti non ci ha fatto mancare nulla: dalle scatenatissime Next to you e Demolition man alle lente Fragile ed una fantastica Wapped around your finger, poi Roxanne, Message in a Bottle, If I ever lose my faith in you suonata in apertura, Shape of my heart e tante altre che hanno praticamente ripercorso la carriera di questo fantastico artista a partire dai primi successi con i Police fino ai giorni nostri....Suonando in terra araba non è mancata neppure Desert rose eseguita in compagnia di due danzatrici del ventre (arabe come me...) che non hanno mancato di entusiasmare i locali presenti. Arrangiamenti sempre originali, mai scontati, tutti i musicisti a turno hanno avuto il loro momento di gloria sempre intelligentemente inserito nell'economia del brano...credo che a partire dal suo primo album solo Sting abbia sempre avuto l'intelligenza di circondarsi di musicisti straordinari e di lasciar loro parecchia mano libera e se vi guardate il film Bring on the night avrete un'idea precisa di ciò che dico. Una menzione a parte la merita il suo fonico: a fine concerto siamo andati a complimentarci con lui perchè è stato l'elemento in più della band...è davvero una goduria ascoltare grandi musicisti con un impianto settato in maniera pressochè perfetta.