di Maurizio Piccoli [user #26523] - pubblicato il 06 luglio 2013 ore 08:00
La varietà di corde offerte dal mercato è davvero grande, forse anche eccessiva ma la corsa a soddisfare tutte le esigenze è opzione che i costruttori non si lasciano scappare. In entrambi i settori, acustico ed elettrico, sono disponibili corde singole, di tutti i calibri, e questo rende possibile la costruzione di un set personalizzato atto a soddisfare anche le esigenze più particolari.
La varietà di corde offerte dal mercato è davvero grande, forse anche eccessiva ma la corsa a soddisfare tutte le esigenze è opzione che i costruttori non si lasciano scappare. In entrambi i settori, acustico ed elettrico, sono disponibili corde singole, di tutti i calibri, e questo rende possibile la costruzione di un set personalizzato atto a soddisfare anche le esigenze più particolari.
I chitarristi che fanno questo tipo di scelta sono generalmente ben consci di quale sia un equilibrato rapporto tra i calibri delle varie corde e solitamente creano insalate mal combinate. La gran parte però si affida alle scelte fatte dai produttori i quali, diversificando i set, soddisfano i più.
Dunque, se si sceglie come discriminante il parametro del calibro, possiamo dividere i chitarristi nei relativi gruppi: quelli del calibro Extra Light, quelli del Light e quelli del Medium. Direi molto meno numerosi gli amici targati Heavy. In queste famiglie, come in tutte le famiglie vere, ci sono gli "originali", quelli che amano la comodità e altri gli eccessi, chitarristi che si lagnano poi di certi aspetti negativi della poltronaggine e dell’andare un po’ troppo oltre lo steccato del buon senso.
Aspetti negativi che potrebbero essere annullati acquisendo qualche conoscenza in più sul funzionamento dello strumento (acustico o elettrico che sia) e accettando una scelta più equilibrata.
Un esempio esagerato, tanto per farci capire, può esser dato dal chitarrista acustico che monta su uno strumento bello solido, con una bella patina di vernice e un corpo interamente laminato, una muta di corde con un cantino da .009 e un Mi basso da .044 o giù di lì. La sua giustificazione può essere che si dedica poco a suonare, che ha mani non robuste, gracili, per cui montare corde di maggior spessore gli renderebbe difficile la sua vita chitarristica. Gli diamo tutta la nostra comprensione ma il suono che ne ricava sarà gracile come le sue mani, delizioso come quello di un barattolo. Qualcosa potrebbe ottenere aumentando il calibro del set, tanto per sollecitare un po’ di più il piano armonico. Col tempo le mani sarebbero meno viziate e si irrobustirebbero, l’azione della mano destra potrebbe farsi più decisa ma certo il risultato continuerebbe a essere poco convincente. Una soluzione? Uno strumento con un piano armonico in abete massello e una muta di corde almeno da .011, meglio se .012. Un americano ci metterebbe su una muta con un cantino da .013, un misura considerata negli States ancora appartenente alla categoria delle corde medium.
Per quanto riguarda i metalli impiegati, la componente di bronzo (in percentuali variabili) regala apertura sugli acuti, buona per chi ama il blues sferragliante, ma la maggior attenzione dei costruttori è stata posta sulla durata. Le soluzioni adottate sono molte: dalla fosforazione, al crio trattamento, alla guaina protettiva, ecc. Essendo in genere trattamenti ladri di frequenze, si è pensato di variare le percentuali dei metalli aumentando la percentuale di quelli che donano maggior apertura.
Il tema è vasto ma si può dire che ognuno, in base al proprio gusto e al genere praticato, può trovare le corde più adatte. Un solo consiglio: ricordate che nel giudicare la maggiore o minore flessibilità di una corda dovete tener conto del diametro dell’anima. Corde dello stesso calibro hanno diversa flessibilità a seconda, ripeto, del diametro e della struttura (esagonale o rotonda) dell’anima. Non sono la stessa cosa due corde da .050, una con un’anima da .030 e un filo d’avvolgimento da .010 e l’altra con un un’anima da .035 e un filo d’avvolgimento da .007. Occhio!