di SergioSta [user #26925] - pubblicato il 11 aprile 2011 ore 16:00
Nel 1945 Charlie Parker era già Charlie Parker, il sassofonista che aveva guidato il passaggio al nuovo jazz assieme a Dizzy Gillespie e che si era segnalato per il suo turbolento stile di vita e i suoi mille appetiti e problemi oltre che per le proprie concezioni musicali innovative (frutto di anni e anni di pratica solitaria nel suonare in tutte le tonalità il repertorio degli standard americani, pratica che lo aveva portato ad una padronanza assoluta dei codici ritmici, melodici e armonici dello stesso), e la 52a Strada di New York, con i suoi locali e localini, era davvero casa sua: lì passava gran parte del suo tempo a suonare, tra una registrazione e l’altra per mille etichette (Dial, Comet, Guild, Savoy…).