Salve a tutti ragazzuoli :) today a scuola abbiamo fatto il tema di italiano e l'argomento dibattuto riguardava ovviamente l'unità d'Italia... io ho cercato di esprimere quello che sento dal profondo riguardo a questo evento che ha creato non poche polemiche partendo da una citazione del nostro presidente della repubblica!! questo è quello che ho scritto sul foglio protocollo ;) tenendo conto che io e i temi di italiano siamo due rette parallele separate da una distanza infinita mi farebbe piacere avere qualche vostro parere sul contenuto del tema... grazie mille!!!
"Ognuno ricordi che è parte di qualcosa di più grande". Queste parole dovrebbero rimanere costantemente impresse nella nostra mente, queste parole dovrebbero aiutarci a ricordare chi siamo e di cosa facciamo parte, queste parole dorvebbero rimbombare dentro di noi ricordandoci i sentimenti con cui i nostri avi hanno voluto questo "Qualcosa di più grande", queste parole dovrebbero risvegliare dentro di noi la forza di continuare a combattere per il bene della nostra nazione. Purtroppo è parere di molti che quei sentimenti che tanto hanno animato i cuori dei giovani in quegli anni oggi si stanno affievolendo e pian piano stanno scomparendo, anche perchè quei sentimenti vengono celati per essere riscoperti e festeggiati solo ogni cinquanta anni. E' vero anche che quei sentimenti così profondi erano inizialmente parte di pochi e quei pochi non facevano neanche parte della classe più numerosa, ma i grandi eventi non nascono mai tali, partono, invece, sempre da piccole e semplici idee di pochi; e il periodo Romantico ci è stato molto di aiuto per riuscire in questa impresa, con la sua enfatizzazione dei sentimenti, della fantasia, della morale, dell'amore, dell'arte, della natura, della speranza, ecc... ma poi sta alla moltitudine (ovvero a noi) il compito di scegliere se far parte o meno di questo "Qualcosa di grande". Ma per risollevare questi sentimenti assopiti c'è bisogno di aggrapparsi a qualcosa, a qualcosa di positivo, che ci aiuti a far rinvigorire l'amore per la nostra nazione, perchè l'Italia è nostra, di noi italiani, non dei pochi che la governano, e ce ne dobbiamo prendere cura come un figlio che accudisce una madre malata in segno di rispetto per quello che lei gli ha sempre donato. Dobbiamo risvegliare dal torpore gli animi, come il nostro inno, che, come ci ha ricordato Benigni, con le sue parole e con la sua musica, accendeva i fuochi della volontà di creare una nazione unita, una nazione che con tutta la sua storia e le sue bellezze può splendere più lucente di tutte le altre, come la stella polare e la croce del sud risplendono più luminose nella buia notte e indicano ai marinai la giusta rotta. Dobbiamo distogliere lo sguardo da quelle figure che, sia nel passato sia oggi, hanno cercato e cercano di disintegrare l'immagine della nostra forza, perchè è proprio vero che "l'unione fa la forza", perchè l'unione la cantiamo nel nostro inno quando insieme intoniamo le parole "stringiamci a coorte"; perchè siamo noi che dobbiamo cancellare i potenti che ci denigrano e ci umiliano davanti al mondo e siamo noi che dobbiamo ricordare che si la parola nazione è grammaticalmente un sostantivo singolare, ma che quella parola esprime l'unione di una moltitudine di animi, vari, differenti e unici tra loro, ma che nella loro singolarità formano l'arcobaleno di colori che rende speciale la nostra Italia. La giusta idea di nazione si potrebbe definire con queste parole: dovere ricordo, sentimento e unità. Dovere perchè è dovere di tutti occuparsi della propria nazione, come ci è stato insegnato da grandi uomini come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e il proprio dovere non è solo quello di limitarsi ad eleggere dei governanti da acclamare o denigrare; ricordo perchè dobbiamo mantenere vivo ogni giorno il ricordo del dolore di questo bellissimo parto, il ricordo degli uomini che hanno permesso questa nascita, il ricordo delle emozioni belle e brutte, tristi e felici di quegli anni; sentimento perchè senza di esso non è possibile nulla, neanche la vita, perchè spinti dal sentimento Romantico di quegli anni alcuni uomini hanno deciso di intraprendere questo grande viaggio, perchè è stato il sentimento vivo e duraturo del voler vedere realizzati i sogni di un popolo unito che oggi ci permette di essere conosciuti nel mondo come italiani, anche se la condizione sociale italiana non è fiorense; e infine unità perchè dobbiamo ricordarci dei sentimenti che hanno permesso di unire l'Italia e che la dovrebbero tenere unita per sempre. Oggi l'Italia può essere definita così: "Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!" ed è solo grazie alle memorie delle lotte per la nostra unità che possiamo guarire da quella definizione per migliorare la nostra condizione. Dobbiamo tornaread essere uniti simbolicamente come in quei primi anni.