Piano piano tra i piaceri del mondo con Locasciulli
di Leon Ravasi [user #4] - pubblicato il 13 febbraio 2004 ore 12:06
Come una buona bottiglia di vino. Rosso. Affinata in barrique, che, all’apertura, diffonde nell’aria toni di velluto, suadenze e sapori di frutti rossi di bosco. Come un bicchiere di vino da cullare delicatamente nella mano, osservando gli archetti acuti che si disegnano sulla superficie del vetro ed aspettando il diffondersi delle note più tenui, a completare un bouquet di aromi di grande spessore. Come il primo sorso di questo rosso nettare che inizia a scivolare nella tua bocca, stimola le ghiandole salivari, penetra nel naso e poi, con delicatezza di felpa, scorre nella gola. Così, con tutti questi sapori buoni, con tutte queste coccole per l’ascoltatore, con questa sensazione di sapori per pochi, per chi li sa gustare, così si diffondono, piano piano, le note di piano e la voce educata di Mimmo Locasciulli che, attorno ai 50, firma un disco di incredibile e gentile morbidezza. “Piano piano”, per chi ancora vuole credere ai piaceri del mondo.