Estrosi, pieni di grinta e con la cura per il dettaglio che ci si aspetta dal top della produzione boutique: Beetronics ha catturato in fretta il cuore dei fanatici di effetti a pedale, puntando su circuiti dal sound profondamente distintivo, chassis riconoscibili alla prima occhiata e tocchi di classe per i più esigenti come l’impressionante scelta di dare a tutti i PCB la forma di un piccolo alveare, in linea con l’immagine “apesca” del brand.
Il laboratorio californiano non è nuovo alle produzioni custom in serie limitata, che ogni volta vanno letteralmente a ruba, e stavolta a far vibrare le antenne dei fan è una collezione esclusiva costruita intorno ai best seller del catalogo, riservata al solo mercato europeo.
Spruzzata di verde acido e viola, con particolari in metallo in tinta che comprendono persino i dadi dei footswitch, la serie prende il nome di La Uva e vede protagonisti i modelli Vezzpa, Royal Jelly, Swarm, Fatbee, Octahive e Overhive.
Solo dieci esemplari per modello saranno prodotti, per un totale di 60 pezzi in giro unicamente per l'Europa.
Sebbene in serie limitata, i pedali non comportano rincari per il pubblico e arrivano con il medesimo circuito e lo stesso prezzo che caratterizza le versioni regolari. Una ragione in più, insomma, per decidere di portarsi a casa uno stompbox unico nel suono, ma anche nell’estetica. L’unico a cambiare anche sul versante funzionale per l’edizione speciale è l’Octahive, che riceve un secondo footswitch con cui richiamare l’ottava a piacimento.
Il Vezzpa è l’octaver analogico di casa. Unito a un fuzz dal carattere violento e sgraziato, produce suoni penetranti e particolarmente aggressivi.
Nel suo grosso chassis a tre pulsanti, il Royal Jelly unisce un overdrive e un fuzz con una vastità di controlli, per modellare saturazioni dalle più morbide alle più incisive, da usare singolarmente o da sommare, con in più l’opportunità di reintrodurre nel mix anche parte del segnale pulito con cui recuperare basse frequenze e intelligibilità.
Lo Swarm è forse tra i circuiti più originali di Beetronics. Si tratta di un fuzz harmonizer e vive di distorsioni miste a modulazioni dal carattere imprevedibile, una vera arma espressiva che non copre semplicemente il suono, ma interagisce con esso.
Beetronics si dimostra in grado di pensare fuori dagli schemi quando è a briglie sciolte, ma è anche padrone dei toni più classici del panorama chitarristico. Basti pensare al Fatbee, overdrive a base JFET capace di ricostruire la risposta morbida e reattiva di un amplificatore valvolare che va oltre la soglia di breakup, con un rombo piacevolmente vintage.
Rock anni ’60 e psichedelia sono senza dubbio tra le fonti d’ispirazione maggiori per il laboratorio che, miscelando il tutto a un gusto particolare per le più recenti correnti lo-fi e indie rock, tira fuori effetti dal carattere distintivo come l’Octahive
Si tratta di un high octave fuzz, un distorsore dalla pasta sgranata e “in faccia”, in cui l’ottava superiore schizza fuori dal mix man mano che ci si muove verso i registri più acuti.
Anche quando si affaccia al mondo degli “overdrive di medio gain”, dove si può pensare di aver davvero già visto tutto, Beetronics sfoggia un approccio tutto suo.
Sull’Overhive, ai piccoli potenziometri di volume e tono si affianca una singolare gestione della pasta sonora fatta di due switch e di un curioso potenziometro Honey. Questo, secondo il manuale, dosa il “dolce” della distorsione, e permette di passare da un crunch morbido e caldo a una saturazione più dinamica e “croccante”.
I selettori invece sono Body e Hive.
Il primo fornisce una spinta sulle basse frequenze, particolarmente utile per compensare le differenze timbriche tra due chitarre diverse usate nello stesso set.
L’altro alterna tra un timbro più corposo e ricco di medi e uno più sottile e brillante.
L’intero catalogo Beetronics, con schede tecniche ed esempi sonori, è .
La serie limitata La Uva, distribuita in Italia da Face, . |